Ponti

Ponte Regina Elena

Strada S.P 324 del Passo delle Radici progressiva km 62+943 ,
Comune di Pievepelago

Descrizione

Corso d'acqua Rio Asinari - Rio Grosso bacino imbrifero Fiume Panaro
Epoca costruzione 1896 staz. appaltante Provincia di Modena
Impresa costruttrice Cooperativa operaia di Pievepelago (MO) progettista Ing. Gaetano Raisini
Lunghezza totale ponte mi 124.00
N. campate 7 luce max. campata mi 15.00
Largh. impalcato 700 sede stradale mi 6.20

Tipologia Ponte ad arcate multiple a tutto sesto in pietra sbozzata; rostri semicircolari rivestiti in bozze di pietra e arcate sottolineate da conci lavorati. Conserva | parapetti in muratura continua.

 

1998 - Un ponte degno di una Regina
II ponte segna il limite del centro a margine dello Scoltenna, concluso fino all’inizio del secolo dalla pieve e dall’attiguo cimitero, collegando Pievepelago con il fondovalle in direzione di Riolunato sulla statale n. 324.

II suo notevole sviluppo è dovuto allo scavalcamento contemporaneo del Rio Grosso e del Rio degli Asinari, nel punto in cui i due corsi d’acqua vanno a sfociare nello Scoltenna. I lavori dovevano essere considerati un’occasione estremamente importante per la possibilità d'impiego della mano d’opera locale, tanto che l’appalto fu vinto il 25 aprile 1894 dalla Cooperativa Operaia di Pievepelago con uno sconto elevato, il 30,99%, sul prezzo a base d’asta. Nel novembre del 1896 l’opera era praticamente compiuta. Il nome del ponte, ispirato alla principessa poi diventata regina, fu proposto e accolto con entusiasmo nel corso di un banchetto tenuto per festeggiare la chiusura della settima arcata.

La struttura è interamente costruita in pietra squadrata da taglio e poggia su sei piloni e lunghe teste di ponte per raccordare perfettamente il piano stradale con le due sponde. Al piede le arcate poggiano su alti zoccoli allargati, con i lati corti arrotondati per contrastare meglio l’azione erosiva dell’acqua. La corsia stradale è protetta su entrambi i lati da un muretto di parapetto pieno, evidenziato sulla sottostante struttura da un cordolo sporgente nel quale s’innestano i boccacci in pietra per lo scolo dell’acqua raccolta nelle cunette laterali. Il carattere peculiare del ponte è il suo notevole sviluppo, accentuato dal lungo rettifilo in cui è inserito, assolutamente inusuale per i ponti di montagna.
INSEDIAMENTO STORICO E BENI CULTURALI. IL FRIGNANO, 1998.

(Notizie tratte dalla pubblicazione della Provincia di Modena "Attraverso il fiume" - anno 2006)

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